Di nuovo ci sono grossi problemi di accesso al Pronto Soccorso di Cisanello.
Già circolano in molti siti le foto di tante ambulanze in fila; ambulanze di nuovo ferme in attesa di poter consegnare le persone soccorse come indicato dalla centrale 112.
Non è una novità per AOUP ma, di nuovo, al Pronto Soccorso si forma un imbuto stretto che ci lascia perplessi e preoccupati.
A nostro avviso non sembra un problema di soldi ma di regole e modelli organizzativi e questa situazione è ormai evidente a tutti coloro che frequentano il Pronto Soccorso di Cisanello.
Le attuali ricorrenti difficoltà stanno causando una serie impropria di tensioni alle Associazioni di Volontariato impegnate nei servizi di emergenza; servizi di emergenza e Volontari vengono messi in difficoltà oltre il sopportabile.
Infatti se a fine del turno capita di essere chiamati per un intervento di soccorso, i volontari impegnati rischiano di riuscire a tornare a casa con due-tre ore di ritardo.
Questo ritardo è insostenibile per i Volontari e per le Associazioni tutte, di certo per la Pubblica Assistenza di Pisa.
Di nuovo evidenziamo che queste criticità che AOUP ci fa impropriamente cadere addosso potrebbero causare ingovernabili problemi ai servizi di soccorso.
Si deve considerare infatti che le Associazione possono reggere questi servizi di emergenza se i Volontari continuano ad essere attivi e presenti a copertura dei turni di servizio.
Ma se non c’è più certezza riguardo al termine dei turni di servizio, i Volontari (già in grosso allarme) non li copriranno più perché – oltre la solidarietà – hanno legittimamente da rispettare anche altri impegni: personali, di famiglia, di lavoro e non solo.
Perciò di nuovo sollecitiamo a gran voce AOUP ad intervenire per mettere in campo ADESSO soluzioni alternative e concrete.
Quando le ambulanze attive – che sono già anche meno rispetto al periodo pre-covid – arrivano al Pronto soccorso devono essere accolte in tempo reale e, le persone soccorse sul territorio, devono essere prese in carico dal PS liberando ambulanze e Volontari.
A noi pare che l’Assessore alla sanità di Regione Toscana ed i dirigenti di AOUP non conoscono l’effettivo stato e funzionamento dei servizi e le criticità presenti.
Criticità su cui ”non c’è computer oppure IA che tenga!”.
Crediamo sia il tempo di uscire dalle stanze, per vedere direttamente e concretamente come stanno le cose; forse così facendo riuscirebbero a fruire di conoscenze ed esperienze che le Associazioni di Volontariato hanno, che nessuno considera e che invece potrebbero mettere a disposizione.